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Valorizzazione acquedotto Carolino, stipulato un accordo

Reggia di Caserta, Ente Idrico Campano e Centro universitario per la previsione e prevenzione dei grandi rischi insieme per la riqualificazione e la rifunzionalizzazione dell’opera patrimonio mondiale dell’UNESCO 

L’Acquedotto Carolino, così denominato in onore di re Carlo III di Borbone, è una spettacolare opera di ingegneria idraulica lunga 38 chilometri che venne realizzata da Luigi Vanvitelli. Fu costruito per soddisfare il fabbisogno idrico della Reggia, della città di Caserta che sarebbe sorta intorno al palazzo, oltre che per migliorare l’approvvigionamento idrico di Napoli, per rifornire la tenuta di Carditello, tutti i mulini, le attività agricole vicine ad esso e il Real sito di San Leucio, celebre all’epoca per la produzione tessile. Si tratta senza dubbio di una delle principali opere pubbliche mai realizzate dai Borbone. L’opera, la cui costruzione è iniziata nel 1753 per essere completata nel 1770 è riconosciuta tra quelle di maggiore interesse architettonico e ingegneristico del XVIII secolo ed è patrimonio mondiale dell’UNESCO. 

Un tratto dell’acquedotto Carolino

   La riqualificazione del monumento dal punto di vista strutturale ed architettonico e la salvaguardia e la valorizzazione della qualità e della quantità del patrimonio idrico, privilegiando le azioni volte all’utilizzo sostenibile della risorsa sono gli elementi fondanti dell’accordo stipulato tra Reggia di Caserta, Ente Idrico Campano e Centro universitario per la previsione e prevenzione dei grandi rischi. Un’intesa che consentirà alla Reggia, che non presenta sufficienti condizioni economiche ed amministrative per la gestione dei fondi del PNRR di usufruire del prezioso sostegno dell’Ente Idrico e del Centro universitario per la previsione e prevenzione dei grandi rischi.

   «Sono particolarmente contento di aver raccolto l’invito della direttrice della Reggia di Caserta Tiziana Maffei a formalizzare questo accordo insieme al Centro Universitario per la previsione e la prevenzione dei grandi rischi» dichiara il Presidente dell’Ente Idrico Campano Luca Mascolo. «L’acquedotto Carolino, che abbiamo scelto come elemento principale anche per il logo dell’EIC, rappresenta una grande opera di ingegneria idraulica. Questa collaborazione, molto qualificante per l’azione dell’Ente, prevede la predisposizione congiunta di atti tecnico-amministrativi necessari ad avviare le procedure di appalto di servizi di architettura e ingegneria finalizzati allo studio, riqualificazione dal punto di vista funzionale, di sicurezza sismica, nonché restauro dell’infrastruttura monumentale dell’opera ai fini della sua corretta valorizzazione anche alla luce della gestione delle risorse economiche disponibili nell’ambito del PNRR»

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